Adeguamento GDPR negli hotel? Si!

L’adeguamento alla nuova normativa sul trattamento dei dati riguarda qualsiasi struttura ricettiva abbia archiviato i dati anagrafici anche di un solo cliente, attraverso un qualsiasi software. Per mettersi in regola, bisogna intervenire sulla tecnologia che si utilizza ed eventualmente fare delle modifiche legali e organizzative.

 

GDPR: cosa fare se gestisci un hotel o una struttura ricettiva? 

Cosa cambia per un hotel o un qualsiasi tipo di struttura ricettiva con il GDPR 2018? Ecco 4 cose da fare subito per adeguarsi al nuovo regolamento ed evitare sanzioni. Gli interventi da adottare cambiano a seconda del tipo e della quantità di dati che si raccolgono. Per fare un esempio: non tutte le strutture ricettive hanno un sistema di videosorveglianza. Più informazioni e tecnologie utilizzi, più sarà complessa la loro gestione.

  • 1. Dai al cliente il modo di esprimere il suo consenso
    Ogni cliente che invia i dati personali deve avere la possibilità di darti il consenso esplicitamente, deve capire come verranno usati i suoi dati ed essere attivo nel dare il consenso. Ad esempio, nel caso del form di iscrizione alla newsletter della struttura ricettiva deve poter spuntare la casella appositamente, non trovarla già selezionata. È una tua responsabilità utilizzare un linguaggio chiaro e comprensibile a tutti.
  • 2. Richiedi l’autorizzazione all’uso dei cookie
    Informare l’utente che utilizzano cookie che raccolgono dati non in forma anonima ma personale (come le e-mail, i numeri di telefono, etc.). Probabilmente sul tuo sito già compare la barra sui cookie. In caso contrario, inseriscila.
  • 3. Scrivi un’informativa dettagliata sulla privacy
    Sul sito web della struttura deve essere presente un’informativa dettagliata sulla privacy. E’ necessario spiegare bene nel documento quali dati vengono raccolti, perché e come. Riguarda tutte le informazioni: quelle che l’utente invia spontaneamente, quelle memorizzate dai cookie e quelle raccolte da altre tecnologie utilizzate. Bisogna indicare il periodo di conservazione dei dati e i criteri in base ai quali hai stabilito questo periodo di tempo.
  • 4. Identifica il data controller e il data processor
    Per ogni dato raccolto deve essere chiaro chi è il data controller e il data processor. Per quanto riguarda il DPO (Data Protection Officer) non deve essere necessariamente interno (come per enti pubblici, attività che trattano dati giudiziari o operano su larga scala). Nel caso degli hotel e delle strutture ricettive, può essere una professionista esterno, un’associazione, un ufficio. Il DPO deve avere certificazioni e competenze informatiche, sulla sicurezza e la normativa europea per la protezione dei dati. Inoltre deve conoscere il settore e il modo in cui opera il titolare del trattamento.

GDPR cos’è?

Il GDPR è il regolamento europeo su privacy e trattamento dati personali. GDPR significa General Data Protection Regulation, di cui è l’acronimo. Il GDPR è il regolamento europeo sulla privacy e stabilisce in che modo gli enti pubblici e le attività commerciali, compresi hotel e strutture ricettive, devono utilizzare:
• i dati sensibili delle persone (nome, cognome, indirizzo, ecc.)
• gli indirizzi IP
• i cookie
Il GDPR, esattamente il Regolamento UE 679/2016, è entrato in vigore il 25 maggio 2018. Da questa data la tua attività dovrà essere in regola con le nuove norme. Con una complicazione: il regolamento riguarda anche i dati raccolti ed elaborati prima di maggio 2018.

GDPR cosa cambia?
Fino ad oggi la tutela della privacy e il trattamento dei dati degli italiani erano regolamentati dal D.lgs 196/2003. Dal 25 maggio 2018 il regolamento europeo sulla privacy prevarrà sul codice italiano in materia di protezione dei dati personali. Come sempre accade in ambito giuridico, sicuramente il legislatore italiano e gli organi competenti dovranno intervenire nei prossimi mesi per fornire dei chiarimenti. Dubbi e incompatibilità sono inevitabili nel passaggio da una legge italiana a una europea.

Novità e principi del GDPR 2018.
Vediamo le novità più importanti del regolamento europeo sulla privacy, senza entrare nel dettaglio dei tecnicismi giuridici. Alcune norme sono invariate, altre sono state modificate. Ma ci sono anche delle novità assolute e quindi degli obblighi che non possono essere ignorati per evitare le sanzioni.

Diritto all’oblio.
La persona interessata avrà il diritto di chiedere all’attività commerciale la cancellazione dei dati personali. L’attività dovrà eliminarli se esiste almeno uno dei seguenti motivi, come si legge nell’art. 17:
• i dati personali non sono più necessari rispetto alle finalità per le quali sono stati raccolti o altrimenti trattati;
• l’interessato revoca il consenso e se non sussiste altro fondamento giuridico per il trattamento;
• l’interessato si oppone al trattamento e non sussiste alcun motivo legittimo prevalente per procedere al trattamento;
• i dati personali sono stati trattati illecitamente;
• le informazioni personali devono essere cancellate per adempiere un obbligo legale previsto dal diritto dell’Unione o dello Stato membro cui è soggetto il titolare del trattamento;
• i dati personali sono stati raccolti relativamente all’offerta di servizi della società dell’informazione.

Data Controller, Data Processor e DPO.
Il GDPR 2018 introduce due figure, Data Controller (Titolare) e Data Processor (Responsabile), che in realtà esistono già nel Codice della Privacy italiano:
• il Data Controller è il titolare del trattamento dei dati, ovvero qualunque organizzazione in possesso dei dai personali dei cittadini europei;
• il Data Processor è il responsabile del trattamento dei dati, ovvero l’organizzazione che tratta i dati per conto del titolare.

A questi bisogna aggiungere il DPO, Data Protection Officer, il responsabile della protezione dei dati.

La notifica della violazione dei dati
Il regolamento europeo stabilisce che in caso di violazione nella procedura di sicurezza che comporti un pericolo per la libertà o i diritti dei cittadini, il titolare del trattamento ha 72 ore per avvisare l’Autorità di Controllo.

Il registro dei trattamenti
Il registro non è sempre obbligatorio, ma è preferibile adottarlo. Al suo interno devono essere descritti i trattamenti effettuati e le procedure di sicurezza messe in atto.

I principi del GDPR privacy.
Il regolamento europeo sulla privacy si basa su alcuni principi. Conoscerne i principali, può aiutarti a capire meglio come gestire i dati dei tuoi clienti.
• Responsabilizzazione. La nuova norma europea responsabilizza le attività in materia di trattamento dei dati. Abbiamo appena visto che il GDPR introduce due figure. Entrambe devono seguire le norme e sono soggette a sanzioni. Pertanto non puoi scaricare la responsabilità sul titolare del tuo booking engine.
• Extraterritorialità. Il GDPR protegge la privacy dei cittadini europei e vincola qualsiasi attività che tratta o gestisce queste informazioni. Spostare i dati fuori dall’UE non è quindi una soluzione.
• Protezione dei dati fin dalla progettazione. Con le nuove norme sulla privacy, vale il principio per cui non devi correggere ma prevenire. Ovvero organizzare il trattamento dei dati in modo che non ci siano violazioni prima che queste si verifichino. Il processo di gestione deve essere sicuro dall’inizio alla fine. In termini tecnici si dice privacy by design.
• Privacy by default. La privacy e l’utente sono al centro del regolamento. I dati vanno trattati solo secondo modi e tempi sufficienti al raggiungimento dello scopo dell’attività che li raccoglie.

Regolamento europeo privacy: le sanzioni.
Le nuove norme sulla privacy introducono delle sanzioni amministrative più salate. Le multe possono arrivare a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato annuo globale. Tuttavia, gli addetti ai lavori pensano sia quasi impossibile che una piccola struttura ricettiva sia costretta a pagare cifre simili. Sarebbe errato però pensare che per questo non sia necessario adeguarti al nuovo regolamento. Potresti rovinare l’immagine del tuo hotel e avere una perdita di clienti altrettanto costosa in termini di ricavi.